Dopo gli stadi, le piazze e i parchi tra la Spagna, la Grecia e l’Italia continentale, Village Green sbarca in Sardegna. Al centro, un progetto per un prato in zolle di quattromila metri quadri a Orosei, sulla costa est dell’isola, località nota come destinazione sia turistica che naturalistica. Il polmone verde è stato creato all’interno di una struttura ricettiva nei pressi del mare, che si candida a ospitare una importante quantità di turisti da tutto il mondo, e ha deciso di includere nella propria offerta un prato elegante e morbido da calpestare. Le zolle sono state fornite da un produttore autorizzato, la Bindi Pratopronto Nord. I lavori sono partiti a metà dello scorso maggio e si sono conclusi in sei giorni, con il prato che ora è stato preso in carico dal tecnico Renzo Dessena.

Nel caso di specie si tratta di uno spazio all’interno di un’area protetta, ecologicamente delicata. Significa che gli standard escludono l’utilizzo di prodotti chimici fitosanitari e pure le risorse idriche devono essere utilizzate con parsimonia. In questa chiave, l’australiana Village Green -che ha tecnici e consulenti specializzati nel Vecchio Continente – è stata scelta per operare non solo sul versante della classe e della finezza del prodotto, ma anche per soddisfare parametri di sostenibilità di alto livello. Qui si gioca un tassello fondamentale del progetto: gestione semplice ma rese eccellenti in termini di estetica.

Un’operazione non facile, motivo per cui la struttura ricettiva si è affidata a un’azienda che ha nei suoi ranghi professionisti con esperienza decennale, che negli ultimi anni hanno realizzato prati per oltre dodici milioni di metri quadri in diverse aree del globo. Peraltro, parliamo di specialisti che utilizzano l’unica varietà di prato kikuyu approvata fuori dall’Australia, con tutte le certificazioni del caso dell’Unione Europea.

Una tipologia di erba che si rivela performante anche dove i climi non sono tra i più docili. La gamma di occasioni in cui è stata impiegata, infatti, spazia dei campi di rugby dell’Europa continentale – dove, oltre ai climi freddi invernali, il manto deve garantire un elevato livello di tenuta allo stress provocato da uno sport come la palla ovale, di solito poco “mansueto” con i tappeti erbosi – ai climi torridi dell’Europa meridionale (Spagna, Grecia, Cipro, Italia del Sud). Qui le possibilità di approvvigionamento idrico spesso sono ridotte a causa della particolarità dei contesti territoriali e delle loro condizioni meteorologiche, motivo per cui l’efficienza del prodotto gioca un ruolo fondamentale, che procede in parallelo con quello della resa estetica.

Un prato bello da vedere e da percorrere, resistente alle condizioni esterne e di facile gestione. Un mix di fattori che si è rivelato vincente come biglietto da visita per un luogo – come la Sardegna – che con la sua bellezza deve garantire sia l’appeal per i turisti che il rispetto dell’ecosistema locale.